1° raduno di pesca con l'arco al laghetto Sgagna
A volte la magia di un'evento sboccia così, semplicemente dalla
voglia di stare insieme e di condividere una passione. E' quello che è successo
domenica 2 dicembre al 1° raduno di pesca con l'arco che si è svolto al lago
“sgagna” di Pontirolo Nuovo”.
Un'occasione
per divertirsi, confrontarsi e perchè no, contarsi guardandosi in faccia. Siamo
tanti noi pescatori con l'arco, armata
silenziosa e discreta, ma capace di
mobilitarsi da molte province d'Italia quando suona l'adunata! Arcieri
di 14 compagnie provenienti da Lombardia, Piemonte, Liguria, Toscana ed Emilia
Romagna.
Siamo
fatti così: amanti appassionati di una disciplina che somma abilità tecniche,
istinto, capacità di messa a punto del materiale passando attraverso pazienza e
fortuna.
La
festa, di questo si è trattato, è durata tutta la giornata complice un tempo
clemente ed un'ambientazione ottima. Acque cristalline e profonde hanno
impegnato gli arcieri in tiri
impegnativi e mai banali; dispensando cocenti delusioni e grandissime
soddisfazioni con catture di trote sino ai 9 kg!
L'auspicio
è che questa esperienza non rimanga isolata e che possa essere ripetuta a breve.
A tal proposito ci stiamo attrezzando per far provare e coinvolgere un sempre
maggior numero di persone perchè vale più di mille parole un'esperienza che ti
lascia a bocca aperta.
LA PESCA CON L'ARCO
La legislazione italiana consente la pesca con l'arco nelle acque private interne o in mare. Gli appassionati praticano prevalentemente la loro attività nei laghi di pesca sportiva (che prevedono l'uitilizzo delle specifica attrezzatura) nel rispetto di specifici regolamenti e dei pescatori con la canna. Non è un'attività facile ne tantomeno scontata perchè richiede peculiari abilità. Le prede insidiate sono di particolare interesse alimentare come trote (iridee e fario), striped-bass (spigola d'acqua dolce), storioni, ma anche carpe,lucci e cavedani per le acque dolci; spigole e orate per le acque marine.
Può apparire come un'attività nuova o inaspettata, ma lo è solo in apparenza.
Catturare il pesce con un arpione è una disciplina molto praticata in vari paesi, al pari delle altre tecniche di pesca sportiva, per non parlare dei numerosi popoli che ancora oggi usano questa tecnica.
La commissione caccia e pesca della F.I.A.R.C. sta rinnovando gli sforzi per promuovere, divulgare e rilanciare questa disciplina. Oggi tutti i tesserati hanno una copertura assicurativa RCT contro terzi (rafforzata rispetto alla preccedente) per l'attività della pesca con l'arco.
(Fred Bear a pesca) (Un Bear "grizzly" e la sua preda)
Sono molti i motivi per praticare la pesca con l'arco. E' divertente, non necessita di grande attrezzatura, si può praticare tutto l'anno, è una sfida con la legge della rifrazione oltre che con il pesce, ottimo allenamento al tiro istintivo. Disciplina che da sempre accompagna l'uomo nella ricerca quotidiana del cibo, viene ancora oggi praticata nelle più svariate parti del mondo. Può essere considerata attività parallela alla caccia con l'arco. Ideale per coloro che vivono con l'arco in mano tutto l'anno. Ottimo diversivo e ,durante le battute di pesca, non è raro effettuare un numero di tiri a cui di soliti non si è abituati.
Necessaria istintività, autocontrollo e massima concentrazione perchè' spesso il tiro si effettua con il pesce in movimento, dopo una lunga ricerca, e il tiro deve essere "sbagliato". L'imperativo è : tirar basso!
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GLI ARCHI:
Tutti gli archi possono essere utilizzati, le differenze sono legate al gusto personale, alla praticità d'uso e la possibilità di accessoriarli. Accessori magari non indispensabili, ma che possono semplificare le cose.
I pro e i contro:
Compound:
Molto versatile, dotato di fori con passo a vite per utilizzare qualsiasi tipo di accessori (mulinelli, canne, rest scorrevoli, torce); elevata velocità di uscita della freccia e quindi minor problemi nell'entrata in acqua. Di contro minor istintività rispetto al longbow e al ricurvo a causa della minor rapidità di esecuzione. Il peso dell'arco può incidere sul rendimento fisico.
Ricurvo:
Esprime il massimo dell'istintività grazie alla rapidità di esecuzione del tiro alla vista di un pesce in movimento; alla distanza il peso dello strumento è apprezzabile; scarsa propensione a troppi accessori e in alcuni casi, totale assenza di fori con passo a vite; velocità di uscita decisamente inferiore rispetto al coumpound può risultare meno effficace nei tiri profondi.
longbow:
Solo chi ama visceralmente il longbow può capire cosa significhi pescare con lui. Per tutti gli altri esistono solo dei contro.
Ci sono popolazioni che tutt'oggi vivono di pesca con un oggetto così.
LE FRECCE:
Quelle più comunemente usate sono in fibra di vetro piena o di carbonio con un'anima interna di materiale pesante (alluminio o altra lega).
Entrambe assolvono alla perfezione la loro funzione. Unica differenza sta nel fatto che la freccia in fibra la si trova nei negozi di arcieria mentre la freccia in carbonio ( o alluminio) "con anima" deve essere autocostruita.
LE PUNTE:
Innumerovoli i modelli presenti sul mercato adatti a soddisfare tutte le esigenze del pescatore con l'arco. Le punte da usare sono dotate di barbigli i quali, di solito, hanno la possibilità di essere staccati o rovesciati per avere la possibilità di sfilare il pesce.
Barbigli fissi:
Barbigli mobili:
La maggior parte delle punte da pesca hanno la possibilità di cambiare il puntale. Per particolari esigenze di pesca o semplicemente perchè si tira di più ai sassi che ai pesci!
La punta deve essere adeguata alle prede che andiamo ad insidiare. La scelta è legata alla specie e alla mole che può raggiungere.
IL FERMA SAGOLA:
Attraverso un anello scorrevole lungo l'asta, permette di tenere il filo all'esterno della finestra dell'arco. Impedisce che il filo stesso si possa impigliare; in questa situazione la freccia tornerebbe indietro in direzione dell'arciere!
Accessorio necessario, indispensabile per la sicurezza e incolumità del pescatore con l'arco.
I MULINELLI
Possiamo distinguerli in mulinelli veri e propi oppure semplici avvolgitori di filo.
Per l'utilizzo dei mulinelli è necessario avere il foro anteriore con passo a vite o fori per la faretra (o il mirino), sul riser dell'arco. Senza questi, si è obbligati all'uso di semplici raccoglitori di filo che permettono un avvolgimento manuale del filo attorno a un rocchetto....
(mulinelli)
(avvolgisagola manuale)
Oppure applicare delle fasce fissa mulinello con una staffa adeguata!
Alcuni mulinelli necessitano di apposite staffe: affidabili, robuste e resistenti.
Il REST:
Svariati i modelli e le fogge. Fissi o scorrevoli. Obbligatorio per il compound.
IL FILO DA RECUPERO:
Il filo usato per il recupero della freccia è di solito una treccia di nylon di uno spessore variabile da 1 a 1,5mm e con una resistenza allo strappo di svariate decine di kg.
Il regolamento F.IA.R.C. impone un carico di rottura non inferiore alle 80 lbs. Assolutamente da non utilizzare il comune filo usato per pescare con la canna; oltre ad essere poco pratico, il filo ha "la memoria" per cui tende a mentenere sempre una spirale scomoda da gestire e potenzialmente pericolosa.
OCCHIALI POLARIZZATI:
Fondamentali per la pesca con l'arco, consentono di eliminare totalmente il riflesso della luce sulla superficie dell'acqua permettendo la visione del fondale.. Se non li avete, a meno che abbiate i pesci a riva, meglio rinunciare.
IL NOCCATORE:
O persuasore. E' un qualsiasi oggetto idoneo a dare il colpo di grazia al pesce, che viene salpato sempre vivo dall'acqua. Solo una volta "servita" la preda si provvederà alla sfilatura della freccia.
GLI INDISPENSABILI, GLI UTILI, I NECESSARI:
Coltello multilama. Contenitore per trasportare il pesce. Raffio. Rete da pesca. Guadino. Frecce e filo di scorta.......
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LA TECNICA:
La maggiore difficoltà nella pesca con l'arco è la rifrazione. Spezzando l'immagine del pesce e spostandola rispetto al punto in cui si trova realmente dove tirare? Bisogna tirare "sbagliando" il bersaglio; bisogna tirare basso. Di quanto dobbiamo sbagliare? Solo con l'esperienza lo si capirà! Inevitabilmente le prime frecce passeranno sopra la schiena del pesce, poi, man mano, li colpiremo correttamente . A questo punto avremo recepito il meccanismo e istintivamente colpiremo i pesci senza pensare a come e dove tirare. Peccato che alla successiva uscita dovremo ricominciare da capo sino a che il cambio di attitudine diverrà un automatismo.
In generale due sono le variabili da considerare. la più importante è la distanza del pesce: più è vicino meno dovremo modificare il nostro tiro, la nostra attitudine. Di conseguenza potremo avvicinarci di più al pesce nel tiro.
La seconda è la profondità a cui si trova il pesce. Influenza l'angolo di tiro anche se in misura minore rispetto alla distanza.
La pesca si pratica da riva o dalla barca e il tiro difficilmente supererà i 3/4 metri in lunghezza e un paio di metri in profondità. Si può tirare a distanze superiori, ma scoccare ad un pesce in superficie e poco sotto il pelo dell'acqua riduce molto il margine di errore.
Un'ultima considerazione: conoscere le abitudini dei pesci che vogliamo insidiare. Per ogni pesce ci sono delle ore della giornata e dei periodi dell'anno dove sono maggiormente individuabili in superficie
13 MAGGIO 2013: IL NOSTRO PESCATO
BOWFISHING FULL IMMERSION IN UMBRIA
13 MAGGIO 2013: IL NOSTRO PESCATO
BOWFISHING FULL IMMERSION IN UMBRIA
Nell'ospitale Umbria, nel
cuore dei monti sibillini, tra natura incontaminata e luoghi
incantevoli si è svolto il primo “umbria Bowfishing full
immersion”. Una due giorni totalmente dedicata alla pesca con
l'arco. Un raduno non competitivo che ha permesso di cimentarsi con
trote di eccellente qualità, dalla cattura non scontata, in acque
cristalline. La scelte delle location ha consentito sia tiri
impegnativi, in acque profonde, che tiri facili in acque basse.
I due giorni si sono
articolati in continue ed esaltanti azioni di pesca e momenti
conviviali di condivisione di esperienze, tecniche, ricordi e
aneddoti; confronti sulle soluzioni e materiali adottati per catture
in profondità e a distanza.
Il primo giorno a Sellano,
dopo un veloce brefing e colazione si è iniziato a pescare alle
8,30 sino alle 10,30 per poi trasferirsi a Scheggino (30 km) dove,
dopo la registrazione, si è iniziato subito a pescare. Dopo la
pausa pranzo si è ripresa la pesca sino a tardo pomeriggio.
Rientrati a Sellano tra piatti tipici, vino e gogliardate tra amici
si è atteso il buio....per la pesca notturna. Esaltante! Se già
normalmente i nostri istinti predatori vengono stimolati al massimo
durante la battuta di pesca, di notte sono amplificati all'ennesima
potenza. Regalando emozioni e catture esaltanti ed indescrivibili.
Il giorno successivo nuovamente a pesca, ovviamente tutti in
anticipo rispetto al programma ed ansiosi di pescare. Alla fine della
giornata ci siamo resi conto di una cosa che non era mai successa
prima in qualsiasi raduno di pesca con l'arco. Erano state catturate
tutte le prede immesse! Un risultato eccezionale ed irripetibile
visto che generalmente non si arriva che al 30/40%. Dopo i saluti
agli amici, la sfilettatura del pescato al quale è stato reso onore
con una sontuosa grigliata accompagnata da un sublime vino locale.
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