Informazioni personali

IL TIRO DI SIMULAZIONE VENATORIA. il tiro istintivo si pratica simulando situazioni di caccia utilizzando sagome di animali. Questa disciplina di tiro conserva, mantiene e trasmette quei valori ancestrali insiti in noi e nei nostri antenati.L'utilizzo dell'arco è strettamente legato allo scopo per cui è stato creato:la caccia.Vuol dire vivere questa passione a contatto con la natura,imparando a conoscerla, rispettarla ,riscoprendo le leggi che la sovraintendono. Tiri in movimento, al volo,a tempo, morfologia del terreno, gradienti della luce creano delle difficoltà che caratterizzano la disciplina in modo unico:non c'è mai un tiro uguale all'altro(nemmeno nella stessa piazzola). Le distanze sono sconosciute e cambiano ad ogni tiro. Caratteristica saliente è l'istinto: la capacità di colpire un bersaglio guidando la freccia con il proprio essere. Capacità mai sopita in noi, deve solo essere riscoperta. L'arciere istintivo unisce la massima concentrazione ad una veloce esecuzione.

A pesca con l'arco


1° raduno di pesca con l'arco al laghetto Sgagna

A  volte la magia di  un'evento sboccia così, semplicemente dalla voglia di stare insieme e di condividere una passione. E' quello che è successo domenica 2 dicembre al 1° raduno di pesca con l'arco che si è svolto al lago “sgagna” di Pontirolo Nuovo”.
Un'occasione per divertirsi, confrontarsi e perchè no, contarsi guardandosi in faccia. Siamo tanti noi pescatori con l'arco,  armata silenziosa e discreta, ma capace di  mobilitarsi da molte province d'Italia quando suona l'adunata! Arcieri di 14 compagnie provenienti da Lombardia, Piemonte, Liguria, Toscana ed Emilia Romagna.
Siamo fatti così: amanti appassionati di una disciplina che somma abilità tecniche, istinto, capacità di messa a punto del materiale passando attraverso pazienza e fortuna.
La festa, di questo si è trattato, è durata tutta la giornata complice un tempo clemente ed un'ambientazione ottima. Acque cristalline e profonde hanno impegnato gli arcieri in tiri  impegnativi e mai banali; dispensando cocenti delusioni e grandissime soddisfazioni con catture di trote sino ai 9 kg!
L'auspicio è che questa esperienza non rimanga isolata e che possa essere ripetuta a breve. A tal proposito ci stiamo attrezzando per far provare e coinvolgere un sempre maggior numero di persone perchè vale più di mille parole un'esperienza che ti lascia a bocca aperta.





           LA PESCA CON L'ARCO



                                            

La legislazione italiana consente la pesca con l'arco nelle acque private interne o in mare. Gli appassionati praticano prevalentemente la loro attività nei laghi di pesca sportiva (che prevedono l'uitilizzo delle specifica attrezzatura) nel rispetto di specifici regolamenti e dei  pescatori con la canna. Non è un'attività facile ne tantomeno scontata perchè richiede peculiari abilità. Le prede insidiate sono di particolare interesse alimentare come trote (iridee e fario), striped-bass (spigola d'acqua dolce), storioni, ma anche carpe,lucci e cavedani  per le acque dolci;  spigole e orate  per le acque marine.
Può apparire come un'attività nuova o inaspettata, ma lo è solo  in apparenza.
Catturare il pesce con un arpione è una disciplina molto praticata in vari paesi, al pari delle altre tecniche di pesca sportiva, per non parlare dei numerosi popoli che ancora oggi usano questa tecnica.
La commissione caccia e pesca della F.I.A.R.C. sta rinnovando gli sforzi per promuovere, divulgare e  rilanciare questa disciplina. Oggi tutti i tesserati hanno una copertura assicurativa RCT contro terzi (rafforzata rispetto alla preccedente) per l'attività della pesca con l'arco.

                 
          (Fred Bear a pesca)                                  (Un Bear "grizzly" e la sua preda)

Sono molti i motivi per praticare la pesca con l'arco. E' divertente, non necessita di grande attrezzatura,  si può praticare tutto l'anno, è  una sfida con la legge della rifrazione oltre che con il pesce, ottimo allenamento al tiro istintivo. Disciplina che da sempre accompagna l'uomo nella ricerca quotidiana del cibo,  viene ancora oggi praticata nelle più svariate parti del mondo. Può essere considerata attività parallela alla caccia con l'arco. Ideale per coloro che vivono con l'arco in mano tutto l'anno. Ottimo diversivo e ,durante le battute di pesca, non è raro effettuare un numero di tiri a cui di soliti non si è abituati.
Necessaria istintività, autocontrollo e massima concentrazione perchè' spesso il tiro si  effettua con il pesce in movimento, dopo una lunga ricerca, e il tiro deve essere "sbagliato". L'imperativo è : tirar basso!

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                                   GLI ARCHI:
Tutti gli archi possono essere utilizzati, le differenze sono legate al gusto personale, alla praticità d'uso e la possibilità di accessoriarli. Accessori magari non indispensabili, ma che possono semplificare le cose.
I pro e i contro:
                                  Compound:
                                      
Molto versatile, dotato di fori con passo a vite per utilizzare qualsiasi tipo di accessori (mulinelli, canne, rest scorrevoli, torce); elevata velocità di uscita della freccia e quindi minor problemi nell'entrata in acqua. Di contro minor istintività rispetto al longbow e al ricurvo a causa della minor rapidità di esecuzione. Il peso dell'arco può incidere sul rendimento fisico.

                                         Ricurvo:
                                       

Esprime il massimo dell'istintività grazie alla rapidità di esecuzione del tiro alla vista di un pesce in movimento; alla distanza il peso dello strumento è apprezzabile; scarsa propensione a troppi accessori e in alcuni casi,  totale assenza di fori con passo a vite; velocità di  uscita decisamente inferiore rispetto al coumpound può risultare meno effficace nei tiri  profondi.

                                        longbow:
                                         
Solo chi ama visceralmente il  longbow  può capire cosa significhi pescare con lui. Per tutti gli altri esistono solo dei contro.
Ci sono popolazioni che tutt'oggi vivono di pesca con un oggetto così.

                                          LE FRECCE:
Quelle più comunemente usate sono in fibra di vetro piena o  di carbonio con un'anima interna di materiale pesante (alluminio o altra lega).
                                       
Entrambe assolvono alla perfezione la loro funzione. Unica differenza sta nel fatto che la freccia in fibra la si trova nei negozi di arcieria mentre la freccia in carbonio ( o alluminio) "con anima" deve essere autocostruita.


                                           LE PUNTE:
       
Innumerovoli i modelli presenti sul  mercato adatti a soddisfare tutte le esigenze del pescatore con l'arco. Le punte da usare sono dotate di barbigli i quali, di solito, hanno la possibilità di essere staccati o rovesciati per avere la possibilità di sfilare il pesce.

                                             Barbigli fissi:
                  


                                                    Barbigli mobili:
                                                                     


                                                    

La maggior parte delle punte da pesca hanno la possibilità di cambiare il  puntale. Per particolari esigenze di pesca o semplicemente perchè si tira di più ai sassi che ai pesci!
                                        

La punta deve essere adeguata alle prede che andiamo ad insidiare. La scelta è legata alla specie e alla mole che può raggiungere.


                                   IL FERMA SAGOLA:
Attraverso  un anello scorrevole lungo l'asta, permette di tenere il filo all'esterno della finestra dell'arco. Impedisce che il  filo stesso si possa impigliare; in questa situazione la freccia tornerebbe indietro in direzione dell'arciere!
                               

Accessorio necessario, indispensabile per la sicurezza e incolumità del pescatore con l'arco.

                                      I MULINELLI
Possiamo distinguerli in mulinelli veri e propi oppure semplici avvolgitori di filo.
Per l'utilizzo dei mulinelli è necessario avere  il foro anteriore con passo a vite o fori per la faretra (o il mirino), sul riser dell'arco. Senza questi, si è obbligati all'uso di semplici raccoglitori di  filo che permettono un avvolgimento manuale del filo attorno a un rocchetto....

                                                                                                              
                                                  (mulinelli)
                                              
                                           
                                                     (avvolgisagola manuale)

Oppure applicare delle fasce fissa mulinello con una staffa adeguata!


      Alcuni mulinelli necessitano di apposite staffe: affidabili, robuste e resistenti.          
          

                                              Il REST:
Svariati i modelli e le fogge. Fissi o scorrevoli. Obbligatorio per il compound.
                                                                                                                                     

                                   IL FILO DA RECUPERO:
                                  
          
Il filo usato per il recupero della freccia è di solito una treccia di nylon di uno spessore variabile da 1 a 1,5mm e con una resistenza allo strappo di svariate decine di kg.
Il regolamento F.IA.R.C.  impone un carico di rottura non inferiore alle 80 lbs. Assolutamente da non utilizzare il comune filo usato per pescare con la canna; oltre ad essere poco pratico, il filo ha "la memoria" per cui tende a mentenere sempre una spirale scomoda da gestire e potenzialmente pericolosa.
                             OCCHIALI POLARIZZATI:
                                                
Fondamentali per  la pesca con l'arco,  consentono di eliminare totalmente il riflesso della luce sulla superficie dell'acqua permettendo la visione del fondale.. Se non li avete, a meno che abbiate i pesci a riva, meglio rinunciare.
                                       IL NOCCATORE:
O persuasore. E' un qualsiasi oggetto idoneo a dare il colpo di grazia al pesce, che viene salpato sempre vivo dall'acqua. Solo una volta "servita" la preda si provvederà alla sfilatura della freccia.
GLI INDISPENSABILI, GLI UTILI, I NECESSARI: 
Coltello multilama. Contenitore per trasportare il pesce. Raffio. Rete da pesca. Guadino. Frecce e filo di scorta.......
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                                      LA TECNICA:
La maggiore difficoltà nella pesca con l'arco è la rifrazione. Spezzando l'immagine del pesce e spostandola rispetto al punto in cui si trova realmente dove tirare? Bisogna tirare "sbagliando" il bersaglio; bisogna tirare basso. Di quanto dobbiamo sbagliare? Solo con l'esperienza lo si capirà! Inevitabilmente le prime frecce passeranno sopra la schiena del pesce,  poi, man mano, li colpiremo correttamente . A questo punto avremo recepito  il  meccanismo e istintivamente colpiremo  i  pesci senza pensare a come e dove tirare. Peccato che alla successiva uscita dovremo ricominciare da capo sino a che il cambio di attitudine diverrà un automatismo.
In generale due sono le variabili da considerare. la più importante è la distanza del pesce: più è vicino meno dovremo modificare il nostro tiro, la nostra attitudine. Di conseguenza potremo avvicinarci di più al pesce nel tiro.
La seconda è la  profondità a cui si trova il pesce. Influenza l'angolo di  tiro anche se in misura minore rispetto alla distanza.
La pesca si pratica da riva o dalla  barca e il tiro difficilmente supererà i 3/4 metri in lunghezza e un paio di metri in profondità. Si può  tirare a distanze superiori, ma scoccare ad un pesce in superficie e poco sotto il pelo dell'acqua riduce molto il margine di errore.
Un'ultima considerazione: conoscere le abitudini dei pesci che vogliamo  insidiare. Per ogni pesce ci sono delle ore della giornata e dei periodi dell'anno dove sono maggiormente individuabili in superficie



13 MAGGIO 2013: IL NOSTRO PESCATO

 
BOWFISHING FULL IMMERSION IN UMBRIA


Nell'ospitale Umbria, nel cuore dei monti sibillini, tra natura incontaminata e luoghi incantevoli si è svolto il primo “umbria Bowfishing full immersion”. Una due giorni totalmente dedicata alla pesca con l'arco. Un raduno non competitivo che ha permesso di cimentarsi con trote di eccellente qualità, dalla cattura non scontata, in acque cristalline. La scelte delle location ha consentito sia tiri impegnativi, in acque profonde, che tiri facili in acque basse.
I due giorni si sono articolati in continue ed esaltanti azioni di pesca e momenti conviviali di condivisione di esperienze, tecniche, ricordi e aneddoti; confronti sulle soluzioni e materiali adottati per catture in profondità e a distanza.
Il primo giorno a Sellano, dopo un veloce brefing e colazione si è iniziato a pescare alle 8,30 sino alle 10,30 per poi trasferirsi a Scheggino (30 km) dove, dopo la registrazione, si è iniziato subito a pescare. Dopo la pausa pranzo si è ripresa la pesca sino a tardo pomeriggio. Rientrati a Sellano tra piatti tipici, vino e gogliardate tra amici si è atteso il buio....per la pesca notturna. Esaltante! Se già normalmente i nostri istinti predatori vengono stimolati al massimo durante la battuta di pesca, di notte sono amplificati all'ennesima potenza. Regalando emozioni e catture esaltanti ed indescrivibili. Il giorno successivo nuovamente a pesca, ovviamente tutti in anticipo rispetto al programma ed ansiosi di pescare. Alla fine della giornata ci siamo resi conto di una cosa che non era mai successa prima in qualsiasi raduno di pesca con l'arco. Erano state catturate tutte le prede immesse! Un risultato eccezionale ed irripetibile visto che generalmente non si arriva che al 30/40%. Dopo i saluti agli amici, la sfilettatura del pescato al quale è stato reso onore con una sontuosa grigliata accompagnata da un sublime vino locale.




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